Sono 22 le perquisizioni eseguite all'alba dalla polizia di Stato in tutta Italia nei confronti di altrettanti minorenni - fra i 13 e i 17 anni - nell'ambito di una maxi indagine sul rischio terrorismo. Indagine coordinata dalla Direzione Centrale della Polizia di prevenzione che tange anche il Veneto e che ha preso le mosse da una serie di riscontri raccolti dagli inquirenti che avrebbero fatto emergere contesti di estrema destra e, in misura minore, di ragazzi radicati in ambito jihadista. Due degli indagati sono invece legati all'antagonismo di sinistra in relazione ad atti vandalici commessi durante un corteo a Bologna. Di particolare rilievo i profili di un 14enne e un 16enne toscani che avrebbero costruito e fatto esplodere un ordigno davanti a una scuola.
L'indagine
L’attività di prevenzione e le acquisizioni d’intelligence, condivise in sede di Comitato di analisi strategica antiterrorismo, riscontrate dagli sviluppi investigativi di indagini svolte nei confronti di minori perquisiti o tratti in arresto o evidenziatisi in contesti estremisti, hanno fatto emergere un progressivo innalzamento del coinvolgimento di minorenni in contesti di devianza e criminalità minorile in ambiti di eversione e terrorismo interno ed internazionale. Un quadro dunque estremamente complesso. Centrale risulta essere il ruolo del web, principale vettore dello scambio di informazioni e messaggi tra gli indagati e delle pratiche di indottrinamento, proselitismo e radicalizzazione.