MOTTA DI LIVENZA (TREVISO) - Il furto è andato a segno in pieno giorno e la banda ha usato addirittura un flessibile per scassinare la cassaforte. Quando i proprietari sono rientrati, dopo una mezza giornata al mare, hanno trovato la casa completamente rovesciata, da cima a fondo. È quanto accaduto mercoledì, tra le 11 e mezzogiorno, in via Cellina a Motta di Livenza, nell’abitazione di Flavio Tilotti, molto conosciuto in quanto ex commerciante, ora in pensione. I ladri sono riusciti a introdursi nell’abitazione mentre il proprietario e la moglie erano fuori casa.
IL RACCONTO
«Ero al mare con mia moglie, volevamo passare una mezza giornata in tranquillità. Poco dopo mezzogiorno siamo rientrati e ho capito subito che qualcosa non andava» racconta Tilotti. «Ho visto le porte aperte. E poi, tutte le luci accese dentro casa, una cosa che non faccio mai. A quel punto ho capito che qualcuno era entrato». Secondo la ricostruzione della vittima, i malviventi, una volta entrati, avrebbero richiuso porte e finestre per non destare sospetti. Dentro, hanno agito con calma, rovistando in ogni stanza. «Hanno aperto tutti i cassetti, gli armadi, non hanno lasciato nulla intatto. Perfino dietro a un armadio sono riusciti a trovare una piccola cassaforte, piuttosto robusta. Ma usando un flessibile sono riusciti a sfondarla». Dentro, custoditi con cura, c’erano i ricordi di una vita.
«C’erano gli ori della mia famiglia e anche quelli di mia madre, mancata da anni. Non ho ancora fatto una stima precisa, ma credo che il valore della refurtiva possa avvicinarsi a diecimila euro». Non si sono accontentati solo dei gioielli: hanno selezionato con attenzione cosa prendere e cosa lasciare. «Hanno visto sicuramente l’argenteria, ma l’hanno lasciata lì. In compenso hanno preso alcune borse di marca di mia moglie. Evidentemente sanno a chi rivenderle».
LA RABBIA
Tilotti è arrabbiato per la modalità con cui è stato messo a segno il furto: «Con audacia e apparente sicurezza, in un quartiere densamente abitato». «Hanno sicuramente controllato prima se ci fosse qualcuno in casa, poi sono entrati a colpo sicuro. La cosa che mi fa più rabbia è che hanno agito in pieno giorno, in una zona residenziale. Sapevano che eravamo andati via e credo ci tenessero d’occhio». Sul posto sono intervenuti i carabinieri, che hanno effettuato un sopralluogo e raccolto la denuncia. Nessuno avrebbe notato auto sospette e, purtroppo, nessuna telecamera sembrerebbe aver ripreso l’accaduto. «Uso sempre l’allarme, ma proprio quella mattina non l’ho attivato. La banda è riuscita, così, a penetrate in casa e a fare man bassa». Purtroppo, non è una prima volta. «Era già successo anni fa, ma questa volta fa ancora più male. Se ne sono andati con i gioielli di casa e i ricordi di una vita».