ROMA - Ancora uno sciopero del personale ferroviario. Dalle 21 di oggi alle 21 di domani in tutta Italia incrociano le braccia i lavoratori di Ferrovie dello Stato aderenti alla sigla Cub trasporti. E l'agitazione, anche vista l'assenza di fasce di garanzia, secondo Fs «potrebbe avere un impatto significativo sulla circolazione ferroviaria e comportare cancellazioni totali e parziali di Frecce, Intercity e treni regionali di Trenitalia».
Dall'inizio dell'anno sono circa 40 gli scioperi (per lo più di uno o due giorni) indetti dai sindacati, di cui 21 tra venerdì e domenica, quando l'impatto è più forte su turisti e pendolari. Uno stop ogni due weekend, insomma, con le proteste che si incrociano con i lavori previsti dal Pnrr per l'ammodernamento della rete ferroviaria. Aumentando cancellazioni, ritardi e disagi. Uno di questi scioperi, lo scorso maggio, è stato precettato dal ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini. «Le agitazioni - spiega Andrea Giuricin, docente all'Università Bicocca ed esperto di trasporto ferroviario - sono state su vertenze locali o indette da sigle autonome minori. Il diritto di sciopero è importante e nessuno lo discute, ma è chiaro che la grande quantità di proteste crea problemi a cittadini e turisti, con un impatto sull'economia nazionale». E visti i molti lavori sulla rete, «la riprogrammazione del traffico ferroviario è più complessa».