AVIANO (PORDENONE) - Ha dato degli «sbirri... brutti pezzenti schifosi» ai carabinieri. Lo ha fatto pubblicamente raggiungendo migliaia di persone, perché un social come Sei di Aviano se... - seppur privato, quindi accessibile soltanto agli iscritti - conta ben 7.523 iscritti. In Tribunale a Pordenone i processi per diffamazione online sono sempre più frequenti.
I post
I commenti risalgono alla scorsa settimana e sono stati pubblicati con un profilo anonimo. Una precauzione inutile, perché attraverso il profilo i carabinieri sono comunque arrivati alla trentacinquenne che ha accusato le forze dell’ordine di infischiarsene delle «cose serie», insultandoli con «brutti pezzenti schifosi che gli venga un colpo». E ancora: «Fate schifo». La donna è già stata convocata in caserma, dopodiché è partita una segnalazione in Procura. Non è l’unico post finito nel mirino dei carabinieri. Ultimamente sono comparsi altri commenti ingiuriosi nei confronti dei militari dell’Arma: insulti, parolacce, toni minacciosi. Sono in corso, pertanto, ulteriori accertamenti.
La discussione
Gli insulti sono stati pubblicati a corredo della notizia sull’arresto dei due diciassettenni che, in concorso con altri tre giovani che devono essere ancora identificati, hanno picchiato selvaggiamente un 15enne e un 18enne vicino allo stadio di Aviano. Le vittime hanno oltre 20 giorni di prognosi (al maggiore è stata anche spaccata una bottiglia di birra in testa). Un’aggressione senza precedenti, ulteriormente aggravata dal fatto che uno degli autori ha minacciato le vittime con una pistola che, al momento, si presume fosse una riproduzione. I due minori portati nel carcere minorile sono sottoposti a misura cautelare sulla base degli elementi di prova raccolti dai carabinieri di Aviano.